Matsuev: "Il mio Beethoven per un concerto romantico"
Fulvio Palosica e Gregorio Moppi, "La Repubblica"April, 1, 2011Virtuoso della tastiera, il pianista e il padrone di casa della prima tappa russa della tournee del Maggio, domani a Mosca, dove i musicisti fiorentini approdano dopo il successo di Budapest: "Sara esaltante suonare accanto a Mehta" Era esaurita da mesi la Bela Bartok Concert Hall di Budapest per il concerto dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, uno degli eventi piu attesi del Festival di Primavera. E calorosissima e stata l'accoglienza del pubblico, tanto che Mehta e i musicisti fiorentini, al termine del concerto, hanno riservato due fuori programma: La "Danza Ungherese" di Brahms, che ha portato il pubblico ancor piu in delirio, e l'intermezzo dalla "Cavalleria Rusticana" di Mascagni.Dietro le quinte, uno Zubin Mehta raggiante. Non solo per l'esito trionfale del tour, che ormai si avvia al termine, ma anche per la vittoria dell'India ai campionati mondiali di tricket, sport di cui (come la maggior parte dei suoi connazionali) e un grande appassionato.L'Orchestra e adesso a Mosca, dove sara in concerto domani e martedi, alla Caikoskij Concert Hall. Poi, l'ultima tappa del tour, a San Pietroburgo, il 6 aprile.A Mosca il padrone di casa e il pianista, Denis Matsuev, ospite del concerto di domani. Un trentacinquenne sportivo, schietto, alla mano, che pare piu giocatore di rugby che musicista. E invece e un virtuosone della tastiera, di quelli che solo la scuola sovietica un tempo sapeva produrre. Quanto Matsuev valga sul mercato concertistico l'ha decretato, nel 1998, la strepitosa vittoria al “Ciaikovski”, uno dei concorsi piu importanti al mondo. Eppure questo gigante della classica suona anche jazz; anzi e stato il primo a portarne lo swing tra le mura del serioso Conservatorio di Mosca.Matsuev, la serata con il Maggio si tiene al Ciaikovsky Concert Hall, luogo che lei conosce bene dato che abita a Mosca da oltre vent'anni. Che atmosfera vi si respira di solito?E' una delle piu belle sale da concerto della citta insieme a quella del Conservatorio di Stato, che al momento pero e in ristrutturazione. Entrambe rappresentano da piu di settant'anni il cuore musicale della citta – anche se in realta il Ciaikovsky Concert Hall era nato come teatro di prosa per accogliere i progetti del leggendario regista sovietico Vsevolod Mejerchol'd. Questa sala da 1700 posti sta in pieno centro, ha un'acustica brillante e la sua architettura comunica un senso di calore.Lei ci suona spesso?Si, l'adoro. Vi organizzo una mia stagione di concerti in abbonamento alla quale partecipano Valery Gergiev e l'Orchestra del Teatro Mariinsky, Lorin Maazel e la Filarmonica Toscanini, Semyon Bychkov e Mikhail Pletnev con l'Orchestra nazionale russa. E tutti ammettono che la sala possiede un amichevole carisma. Percio e un vero piacere avervi adesso Mehta e il Maggio. Una serata attesissima: la gente ha fatto quasi a cazzotti per accaparrarsi i biglietti, peraltro ormai esauriti da tempo.Biglietti costosi per un moscovita medio...A Mosca si paga un occhio della testa per i concerti, anche 500 euro o piu nel caso di grandi eventi. Ma con la mia attivita di organizzatore musicale cerco di combattere una tale assurdita allo scopo di rendere la musica un patrimonio accessibile al maggior numero di persone. Dunque, per il Maggio, ho ottenuto dai promotori della serata che perlomeno i 900 ascoltatori che hanno l'abbonamento alla mia stagione possano procurarsi biglietti a prezzi calmierati.Lei avra assistito a decine di concerti al Ciaikovski Concert Hall. Ce n'e qualcuno di cui serba memoria indelebile?Quanti ne ho sentiti da studente, in piedi, in loggione! Uno davvero storico fu con Richter. Lui entro in scena, sala completamente buia, una lucina soltanto a rischiarare lo spartito. Richter si sedette davanti alla tastiera e fisso, per un minuto che sembro infinito, il piano e le pagine della Sonata di Liszt che aveva di fronte. Pubblico immobile, silenzio di ghiaccio che ci opprimeva il cuore. Ma improvvisamente Richter tocco il primo Sol della Sonata: quel ghiaccio improvvisamente si sciolse e tutti tirammo il fiato, quasi fossimo stati liberati da un peso angoscioso.Per lei Mosca e stata anche un trampolino di lancio internazionale quando ha vinto il Ciaikovski.Eh, si. Il “Ciaikovski”, che si tiene nella Sala Grande del Conservatorio, e una competizione musicale leggendaria. Fin dalla prima edizione, in piena guerra fredda, quando il vincitore fu lo statunitense Van Cliburn premiato da Kruscev in persona. Riguardo a me, il Ciaikovski ha mutato completamente la mia vita. Poiche da allora ho cominciato un'esistenza pazzesca fatta di viaggi, aeroporti, alberghi, palcoscenici sempre diversi... Tanto che attualmente passo a casa mia solo 25 giorni l'anno, mentre per 160 sono al lavoro. Per giunta quest'anno saro di nuovo al “Ciaikovski”. Ma dall'altra parte della barricata, in veste di giurato.Della sua gara del '98 cosa ricorda ancora con emozione?“Che, su 120 partecipanti, io avevo il numero 90. E che, ultimo a suonare nella seconda prova, appena terminata la Sonata n. 7 di Prokofieff – un pezzo composto durante la seconda guerra mondiale – comincio a impazzare un uragano tremendo che ci fece correre tutti fuori in strada dove centinaia di alberi erano stati sradicati. Altra immagine che mi resta di quei giorni carichi di ansia e la concomitanza con i Mondiali di calcio che seguivo avidamente, e mi servirono come terapia antistress. D'altronde il calcio e la mia passione. Da ragazzino giocavo in una squadra a Irkutsk, la mia citta di nascita. E diverse volte mi son rotto le dita.Comunque lei e un pianista dalle mani d'acciaio. E soprattutto nel virtuosismo spettacolare di Rachmaninoff trova pane per i suoi denti. Invece con Mehta suona il Concerto n. 3 di Beethoven. Non le pare un pezzo tecnicamente troppo semplice?Certo, in Beethoven ci sono meno note rispetto, per esempio, al Rach3 che mi avete sentito suonare al Comunale qualche mese fa. Tuttavia, a dispetto delle apparenze, l'impegno musicale per Mozart o Beethoven non e affatto minore di quello richiesto da altri pezzi del repertorio pianistico. E in particolare il Terzo di Beethoven e uno dei concerti piu romantici che io abbia mia suonato.A quando risale il suo primo incontro con Mehta?Proprio al novembre scorso, a Firenze, per il Concerto n.3 di Rachmaninoff. Esaltante esser accanto a Mehta, che del Rach3 ha dato la lettura piu bella che esista, quella con Vladimir Horowitz. Un'interpretazione significativa per la mia formazione.A parte Rachmaninoff, quali sono gli autori che sente piu congeniali a se?Per me, musicista e uomo, la musica di Rachmaninoff e un punto di riferimento imprescindibile. Senza, non potrei immaginare la mia esistenza, ne quella di qualsiasi altro pianista. Del resto a Rachmaninoff devo molto. Per esempio l'opportunita di registrarne alcune composizioni inedite sul suo pianoforte, nella villa di Lucerna. E la bella amicizia con suo nipote Alexander che guida la fondazione di famiglia. Per il resto il mio repertorio e orientato principalmente al romanticismo. Sento infatti di trovarmi nell'eta in cui il mio spirito vi e piu incline, e cuore, temperamento, emozioni mi portano tutte in quella direzione, adesso.
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